Spiccioli di Cassandra/ PC, per pochi e non per tutti

Marco A. L. Calamari
3 min readMay 3, 2023

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(224)— Hacker, come farete? Il mondo è invaso da tavolette tutte da toccare, da sub-portatili con schermi e tastiere troppo piccoli per le vostre mani normodotate. Come salverete la vostra vista?

6 maggio 2011 — Al Festival del Giornalismo di Perugia (sì, ci sono stato e sì, promesso, è l’ultima volta che ne parlo) era pieno di gente seduta apparentemente intenta a palparsi le ginocchia, o meglio certi rettangoli luminosi poggiati appunto sulle ginocchia.”

Ohibò — ha pensato Cassandra — vuoi vedere che i Pad tra i giornalisti hanno sfondato?”

Detto, fatto: dopo aver preso posizione di fronte al team di Wikileaks, faccio un veloce scan Bluetooth della sala in cui ci sono almeno una cinquantina di persone. Trovo otto sciagurati con il Bluetooth non solo acceso ma discoverable, e dopo una veloce analisi del tipo posso stilare, per quello che vale, la seguente classifica. Vincitori assoluti un gruppo di 5 Pad (ma a sorpresa i Galaxy), secondi classificati due poveri smartphone e buon ultimo un triste PC solo soletto. Forse che il risultato di questo sondaggio può interpretarsi come una presa del potere dei Pad almeno tra i giornalisti?

Curioso, se da una parte i giornalisti sono indubbiamente una categoria ad altissima informatizzazione, per quella che è la mia esperienza la comprensione dello strumento informatico è abbastanza bassa: pare collocarsi in qualche punto tra la casalinga di Voghera e il ragazzino smanettone, frenetico installatore di programmi free.

D’altra parte per un giornalista l’uso della tastiera, di una buona tastiera il cui feedback non faccia rimpiangere troppo la Lettera 22, pare essere molto apprezzato. Strano che si rassegnino alla tastiera virtuale di un Pad, se non come ripiego in condizioni di emergenza.

Ma che ne sarà del povero portatile? Qui diventa necessario ampliare molto il discorso, visto che la tendenza all’abbandono del PC è diffusa in tutti i settori.

E parlando di PC non intendo PC fissi, ormai davvero rari, ma solo i portatili (qualche volta meglio definirli “trasportabili”).

Una buona parte dei gamer non “estremi” è stata ormai sedotta da quell’autentico Regno del Male che sono le console, mentre molti possessori di smartphone hanno esteso l’uso della messaggistica SMS/MMS ad una sia pur limitata posta elettronica su smartphone, e fino a quando la vista gli reggerà utilizzano il telefonino come frequente succedaneo del PC.

L’unico portatile sopravvissuto con successo sembra essere il netbook: questa categoria, il cui confine col Regno dei Portatili diventa sempre più incerto e sbrindellato, è comunque un oggetto non tascabile, a meno di non cecarsi con uno schermo 16:9 da 8–10 pollici.

Necessitando di una qualche borsa per portarselo sempre appresso non presenta poi particolari vantaggi rispetto ad un portatile “vero” con una tastiera “vera”, e magari uno schermo da 12–14 pollici.

E qui forse arriviamo al punto. L’utilizzo di schermi microscopici o di macchine minimali connesse a monitor grandi non pare molto sostenibile da parte di chi del PC fa un uso intenso: nuovamente, non di gamer si parla ma piuttosto di persone che senza il loro fedele portatile si sentono diminuiti, menomati.

Ho sentito qualcuno dire Hacker?

In effetti chi col portatile condivide una parte rilevante del suo tempo non può rassegnarsi ad un oggetto che, per quello che può, fa solo finta di essere un PC.

Le abitudini di questa particolare sottospecie dell’umanità sono già abbastanza poco sane: orari che dire irregolari è poco, magari fatti di ore rubate al sonno per motivi lavorativi o familiari.

Se giovani, con abitudini alimentari spesso devastanti, grasse, dolci, salate e caffeiniche, quando non peggio.

Vogliamo aggiungere a tutto questo anche una cecità precoce? No, in effetti sarebbe davvero troppo.

Anche il prototipo dell’Hacker, quella persona di pessimo carattere che risponde alle iniziali di R.M.S., gira non solo con il portatile ma con una piccola tastiera uso workstation SUN anni ‘80.

Tutto qui. Forse davvero tra qualche tempo solo i veri hacker e i loro emuli avranno un PC.

Originally published at punto-informatico.it.

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Marco A. L. Calamari
Marco A. L. Calamari

Written by Marco A. L. Calamari

Free Software Foundation member, Progetto Winston Smith, convegno e-privacy, Cassandra Crossing, ONIF, MEP mancato del PP-IT, Nabaztag @calamarim@mastodon.uno