Lampi di Cassandra/ Ian Murdock ci ha lasciati
(363) Addio allo Ian di Debian, padre di una community che ha alimentato come poche altre lo sviluppo dell’ecosistema FOSS.
04 gennaio 2016 — Il 2015 ha avuto una brutto colpo di coda, come il cattivo dei film americani che alla fine, creduto morto, ha dato un’ultima zampata, portandosi via Ian Murdock.
Nell’Olimpo del software libero ed open source, il nome di Ian Murdock non è mai stato in evidenza come quelli di Stallman o Torvalds. Malgrado questo, almeno in parte anche voi lo avete pronunciato centinaia di volte: era lo “Ian” in “Debian” insieme alla sua moglie (ora ex) Debra.
La cronaca della sua morte è bisognosa di molti chiarimenti e probabilmente brutta.
Per questo Cassandra non ne parlerà, e nemmeno perderà molto tempo a tessere le lodi di una persona che ha indubbiamente fatto, a modo suo, tanto per tanti. Le piace citare un unico fatto, al quale molti dei 24 pur interessati lettori non hanno probabilmente mai pensato.
Creando e contribuendo in maniera sostanziale al progetto Debian, ma soprattutto sviluppando e strutturando la comunità che ha reso Debian uno dei più importanti e longevi progetti di software libero ed open source, ha dato un contributo paragonabile a quello della GPL, di GNU o di Linux.
Infatti, anche se una “semplice” distribuzione GNU/Linux come Debian può sembrare un utile ma non fondamentale progetto, nell’ambito dell’ecosistema digitale del software libero ed open source Debian ha segnato una rivoluzione, e fertilizzato come nessun altro lo sviluppo di altre distribuzioni specializzate (un nome per tutte, Ubuntu), e di tanti altri software che vi hanno trovato una solida e stabile fondazione per la loro crescita e diffusione.
Non essendo questo un panegirico, rimane solo da dire addio a Ian, che ci mancherà moltissimo.
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