Cassandra Crossing/ Pinne d’argento e spazio aperto: Starship ed Artemis-SLS

Marco A. L. Calamari
3 min readNov 17, 2024

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Steve Jurvetson / Starship Booster Return on Final Approach / CC BY 2.0

(599) — Cari tecnofili, non vi è mancato il fiato assistendo all’atterraggio del quinto test di Starship? E non vi siete chiesti che senso ha ormai la missione Artemis — SLS?

17 novembre 2024 — Quando un evento sembra impossibile e troppo bello per essere vero, potrebbe essere una fake news. Ma non è questo il caso per il test di atterraggio del booster di Starship; non è un video elaborato da una falsa IA, non è una fake news.

Ma è una notizia vecchia!”, diranno quasi in coro i 24 lettori.

Si, ma per inquadrarla nello stato dell’esplorazione spaziale doveva decantare. Perché dobbiamo parlare anche di Artemis — SLS. Quindi, per chi c’era e per chi non c’era…

Si, avete davvero visto un’astronave-robot di 70 metri che, la prima volta che ha volato, è rientrata alla base e si è appesa delicatamente al suo ormeggio Mechazilla con l’eleganza di un tuffatore, come se non avesse mai fatto altro, come se fosse facile, anzi “naturale”.

Ora, nemmeno R.A. Heinlein ha mai immaginato nulla del genere. E’ vero, i suoi geniali inventori ed esploratori spaziali decollavano con l’astronave appena costruita senza nessun problema, e facevano cose incredibili, dribblando meteore e polverizzando flotte aliene. Ed ha previsto, anche e soprattutto, che lo spazio sarebbe stato appannaggio di imprenditori, non di stati.

Ma nemmeno Delos D. Harriman, nemmeno nei suoi sogni più sfrenati, aveva immaginato che un pezzo di astronave alto quanto un grattacielo potesse essere dotato di nostalgia elettronica tale da tornare a casa da solo ed appendersi delicatamente tra le lenzuola per un meritato riposo.

Ship 29 e Booster 30 hanno fatto tutto questo e, francamente, oggi non si riesce a vedere un limite a queste prodezze. Sembra davvero che la strada dello spazio sia ormai spianata, che gli errori del passato siano destinati a diventare storia in pochi mesi.

Ora, concedete a Cassandra qualche excursus ingegneristico.

SpaceX è riuscita a riprogettare da zero un’astronave gigante, rendendo sostenibile, economico, ecologico e riutilizzabile quello che la NASA e Von Braun avevano fatto in fretta, con materiali costosissimi, combustibili inquinanti e senza nessuna possibilità di riuso. Starship è fatta di economico acciaio inox, usa metano come propellente, ed è composta di stadi riutilizzabili.

SpaceX ha dimostrato che i “nuovi progetti lunari” della NASA devono essere abbandonati, perché sono “errori tecnologici”, costosi ed inutili relitti del passato.

Cassandra sta parlando delle tre missioni Artemis - SLS (Space Launch System), una già lanciata, una ancora da far volare attorno alla Luna, la terza, nei piani già rimpiazzata da una Starship, per atterrare sulla Luna.

Di un progetto da 25 miliardi di dollari, fatto di costosissimi missili non riutilizzabili, che usano come combustibile centinaia di tonnellate di porcherie come il perclorato d’ammonio ed il polibutadiene acrilonitrile.

Più di quattro miliardi a lancio, che spargono spazzatura in giro per il mondo. Se la NASA ha soldi da spendere, non li butti via per un relitto tecnologico come l’SLS, ma li usi piuttosto per fare più missioni di esplorazione planetarie e dello spazio profondo, dove nessun imprenditore spedirà mai una sonda. Quella è la giusta area di intervento di una agenzia governativa.

Ed oltretutto, per raggiungere la luna, Artemis III avrà bisogno di un’intera flotta di Starship che gli porti prima in orbita il combustibile ed i componenti necessari.

I voli spaziali orbitali e lunari sono ormai terreno per gli imprenditori innovatori; Heinlein l’aveva previsto, ed aveva ragionissima.

Se SpaceX oggi lancia il 90% delle missioni spaziali, e tutto il resto del mondo, Stati Uniti, UE, Russia e Cina, solo il 10%, la lezione è chiara.

Chi non la ascolta e continua a buttare via risorse preziose per dimostrare una falsa supremazia, o semplicemente per la mancanza del coraggio necessario a “staccare la spina” ad un relitto del passato … beh, cari 24 intrepidi lettori, trovate voi un epiteto abbastanza forte.

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Marco A. L. Calamari
Marco A. L. Calamari

Written by Marco A. L. Calamari

Free Software Foundation member, Progetto Winston Smith, convegno e-privacy, Cassandra Crossing, ONIF, MEP mancato del PP-IT, Nabaztag @calamarim@mastodon.uno