Cassandra Crossing/ Pinne d’argento e getti ardenti
(362) — Il futuro è oggi, con il progresso più importante dal 1969 ad oggi: Falcon 9 e New Shepard sono la fantascienza del passato, sono una profezia mai espressa.
24 dicembre 2015 — Il periodo natalizio vieta le notizie cattive, e quindi eccone una buona. Siamo nel futuro. Abbiamo conquistato lo spazio.No, lo spazio non è stato conquistato da decenni con lo Sputnik, Glenn, Armstrong, Pioneer, Opportunity, Rosetta o New Horizons.Lo spazio è stato conquistato solo negli ultimi due mesi, e nessuno pare essersene accorto.
Heinlein lo racconta ripetutamente, perché a lui era evidente che solo i miliardari e non gli stati avrebbero conquistato lo spazio, ma chi è abituato al progresso continuo di computer e smartphone, pensa ormai che le altre tecnologie progrediscano con la stessa velocità.
Non è così. Si potrebbe fare un esempio sgradevole, sottolineando che i sistemi d’arma di terra, di mare e di cielo, a parte gli F35, sono tecnologie vecchie di 20–30 anni. Ma è roba brutta e funziona già anche troppo bene… è meglio così.
Ma lo stesso vale per l’industria nucleare: il progresso è lento, le novità ci mettono decenni e la fusione nucleare non arriva mai. No, è un esempio impopolare anche questo.
L’industria chimica e petrolifera allora. No, bocciate anche queste.
L’agricoltura? No, ci sono gli OGM!
Le energie rinnovabili vanno bene? Ah, sì, perfetto. Nessuno può fare obiezioni.
Ecco, nelle energie rinnovabili il progresso è nullo o lentissimo, anche perché spesso non ce ne è nemmeno bisogno. Le centrali idroelettriche si fanno nello stesso modo da trent’anni almeno, le pale eoliche da almeno quindici e le celle solari da 10. Le ultime due sono sempre state antieconomiche, e per questo sono al palo o vivono di sovvenzioni. Tra anni, pochi o molti, forse diventeranno sostenibili e sarà un gran bene per tutti.
Ma non parlavamo di spazio? Sì, ma la premessa era necessaria.
Non c’è conquista fino a quando il costo basso rende una tecnologia fruibile da tutti, sia essa uno smarphone fico, un’auto o uno space shuttle.
E’ farina del sacco di Henry Ford, non di Cassandra.
Se non ci sono veicoli spaziali riutilizzabili e con costi sostenibili, lo spazio non può dirsi conquistato, ma solo timidamente esplorato qua e là, anche se siamo arrivati a Plutone o nella Nube di Oort.
Sia Blue Origin che SpaceX (Jeff Bezos ed Elon Musk) sono finalmente riusciti nelle ultime settimane a far rientrare i loro veicoli spaziali alla base di lancio, pronti per un economico riutilizzo.
Certo, si tratta solo di un passo nella direzione giusta, e non basta ancora.
Ma è il progresso più significativo almeno dal 1969 ad oggi.
Per questo andrebbe celebrato, invece di relegarlo in fondo alle notiziole scientifiche delle sole riviste di divulgazione.E veniamo al sentimentale, perché da Cassandra c’è sempre da aspettarselo.
Chi dei 24 inossidabili lettori ha visto le copertine dei primi numeri di Urania? O si ricorda il film prodotto da George Pal Uomini sulla Luna?
Quelle affusolate astronavi a forma di ogiva, che atterravano tra le fiamme poggiandosi sulle loro aerodinamiche pinne…
Ecco, guardando i filmati dell’atterraggio del Falcon 9 e del New Shepard, per Cassandra è stato impossibile trattenere non uno ma ben due brividi.
Il primo è dell’appassionato di fantascienza, paragonabile solo a quello di Episodio IV.
Il secondo da profetessa che vede improvvisamente realizzata una profezia mai espressa.
Chi ha occhi per vedere osservi, in questo apparentemente bruttissimo filmato, quel puntino di luce arancione visto da Cape Canaveral, che nell’oscurità più totale scende sempre più lentamente, fino a quando un ultimo lampo di luce illumina la rampa di partenza e poi il buio… un trionfo.
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