Cassandra Crossing/ Scontanti e Scontenti

Marco A. L. Calamari
3 min readApr 6, 2020

(447) … ovvero: il miglior programma di contabilità personale è di gran lunga il portafoglio.

26 febbraio 2020 — Il babbo di Cassandra, è noto ma qui è necessario ripeterlo, rifugge dai social ma è da sempre affascinato dalle tecnologie. Ma non ne è schiavo.

Cassandra è da sempre, nel suo ruolo di profetessa, autorizzata a dire “Io ve l’avevo detto”, e dato che la salvaguardia dell’utilizzo del contante è un argomento su cui ha speso fiumi di inchiostro, questa notizia arrivata fresca fresca dalla Finlandia non poteva passare indenne sotto gli occhi di ambedue.

In Finlandia, secondo autorevoli fonti, l’eliminazione del contante e l’utilizzo quasi esclusivo di denaro elettronico ha portato la media delle famiglie ad un indebitamento pari al 127% del proprio reddito.
E visto che la fonte è la banca centrale finlandese, viene da pensare che in questa notizia ci sia del vero.

Che il contante fosse una buona cosa per evitare una profilazione smodata delle proprie abitudini Cassandra lo ha da sempre sostenuto, in una serie di articoli che sono ancora attualissimi, e che qui immodestamente non può fare a meno di riportare integralmente

Contanti e contenti”, “Contanti e contenti II” e “Contanti e correnti”, per tacer di questa puntata di “Quattro chiacchere con Cassandra”

Supponendo che non valga la pena ripetere tutti i concetti colà esposti sul perché usare i contanti sia cosa buona e giusta, e sul perché il loro utilizzo sia rimasta l’unica arma efficace per contrastare la profilazione di massa (insieme a non usare i social, ed in particolare facebook), rimandiamo ad una loro lettura chi volesse esplorare i problemi di privacy che il denaro elettronico crea e che i contanti risolvono.

Concentriamoci invece sulla notizia del giorno.

Ovviamente, entrando nei dettagli, emergono dei se e dei ma, che dopo la lettura di questa pagina potrebbe esser utile chiarire leggendo qualcuno degli articoli pubblicati in merito (1,2 e 3)

Ora invece restiamo concentrati sul problema generale.
Perché l’uso dei contanti dovrebbe rendere più oculate e risparmiose le persone, mentre l’uso delle transazioni elettroniche li trasformerebbe in spendaccioni e scialacquatori?

Tutto sommato, le spese eseguite con carte di credito e cellulari possono essere facilmente tracciate per via informatica, con app su cellulare ed apposite funzioni che quasi tutti gli home banking ormai hanno.

La risposta è così semplice da non essere evidente, ed eccola qui; perché la gestione elettronica di sé stessi non è centralizzata ed automatica, quindi richiede attenzione e volontà di fare.
Chi ce le ha già, è già oculato, qualunque modalità usi per spendere, sia analogica che digitale.

Gli altri, quasi tutti, tutti quelli che in Rete si sentono sicuri ad usare facebook e simili per pubblicare sè stessi, ed usano la stessa password dovunque, dimostrano di non conoscere o trascurare volutamente non solo pericoli ma anche i semplici svantaggi della Rete.

Proprio per loro, l’automatica centralizzazione ed aggregazione dei dati di spesa che in completo automatismo e senza informatica il portafoglio (di cuoio od altro) realizza, e gli allarmi automatici che esso genera quando aprendolo lo troviamo vuoto, e diventa necessario un altro viaggio al bancomat, sono indispensabili.

Per loro non possono essere realizzati da nessuna applicazione software o moneta elettronica, che sono intrinsecamente dispersive, rumorose ed evanescenti.

Ad essere paranoici, verrebbe da pensare che questa predisposizione di app, carte di credito e moneta elettronica a fare spendere anche i soldi che non si hanno sia voluta.

Ma solo ad essere paranoici, ovviamente.

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Marco A. L. Calamari

Free Software Foundation member, Progetto Winston Smith, convegno e-privacy, Cassandra Crossing, ONIF, MEP mancato del PP-IT, Nabaztag @calamarim@mastodon.uno